Friday, December 14, 2007

elefante contro topolino

ieri sera mi sono autoinflitta il mio ennesimo autogol, segata le gambe appena al disopra del ginocchio. non ho fatto ciò che avrei dovuto e avrei voluto fare. E' passato il treno, non quello delle grandi occasioni che ti cambiano la vita di botto, ma il mio treno personale, il tartatrain, che mi avrebbe portato un pò più in là un pò più in su. avevo il biglietto anche di prima classe, e l'ho gettato. Qualcun altro l'ha raccolto e ha viaggiato al mio posto.
ho fatot i capricci, e non son voluta scendere al latino americano. Bloccata da quattro bottiglie, otto pozioni. come sempre so che avrei potuto farlo, come potrei sostenere tutti gli esami mancanti, ma non ho voluto. Restare ferma qui è melgio che andare chissà dove.
Con la scusa delle istruzioni,una volta no, ma ora per fare le cose ho bisogno di istruzioni dettagliate precisi e approvate, altrimenti non gioco.chiariamoci, ho sempre letto le istruzioni, e infatti mia cugina mi prende in giro, però prima e neanche molto tempo fa mi bastava un eccenno,mi bastava avere un'idea delle cose, per poi andare e fare. studiavo il programma di un anno in una notte neanche e ne uscivo vincente, il mio cervello macinava, metteva toglieva costruiva e smontava e trovava la strada giusta con quel poco che aveva. Ora no. ma so che potrebbe farlo ancora è che non vuole preferisce stare li e io qui con lui.
La figusra di merda che ho fatto è dieci volte quella che avrei fatto ad andare giù. ho deluso tutti, ho deluso me stessa. e non ero incoscente e ignorante sapevo quello che facevo.
non ho neanche colto le spinte degli altri, ho detto no e basta, non mi son fatta spingere e incoraggiare trovando il modo per fare ciò che dovevo.
Ora basta
sto leggendo un libro, uno di quelli che cìvende baba ma non l'ho comprato da lui, è di un italiana, Federica Cecchini, il libro si intitola - " Dalle colline le strade rosse del Rwanda"
E' la sua esperienza in rwanda dieci anni dopo il genocidio del 94. Scrive bene, ma proprio bene, ma così bene che quando ti racconta dei bambini ammazzati fraccassandone le teste uno contro l'altro io me le vedo davvero le due teste che si fracassano, riesco quasi a immaginarne il rumore. e io ho avuto paura di quattro bottiglie otto pozioni.

3 comments:

fezz said...

smonicati

Anonymous said...

Aspettiamo di annegare per smettere di piangerci addosso o impariamo a nuotare?!!!

Anonymous said...

mah... non ho capito... prendi il telefono chiamami e spiegami... non si capisce bene... ho bisogno che m spieghi... sono a scuola e sto interrogendo mentre ti scrivo...